Siena: elezioni, intervista a Moira Ciuffetti che sostiene Nannini

Intervista tratta da Centritalia Online

Siena (06.05.2011) - Sta entrando nel vivo la campagna elettorale per le elezioni comunali che definiranno il nuovo assetto politico della città del Palio nei prossimi anni. In vista dell'imminente voto, si fa sempre più serrata la competizione tra i cinque candidati in lizza per la carica di Sindaco.
Inevitabile quindi lo strascico di polemiche e accuse che ormai da alcune settimane caratterizza il dibattito politico. Centritaliaonline ha intervistato Moira Ciuffetti (foto), poliziana, candidata per il Movimento Difesa Senesità lista di sostegno al candidato sindaco Alessandro Nannini.

Signora Ciuffetti perché ha deciso di scendere in campo a sostegno della candidatura di Nannini?

"Ritengo che sia giunto il momento, dopo decenni di egemonia della sinistra, di operare un cambiamento nel governo di Siena e per tale motivo ritengo indispensabile l'impegno di persone provenienti dalla provincia".

Quali saranno le priorità della sua azione politica qualora fosse eletta in Consiglio Comunale?

"Oggi Siena si dibatte in problemi gravissimi quali la crisi dell'università, la Fondazione del Monte dei Paschi in gravi difficoltà economiche, un progressivo distacco del Capoluogo dalla sua periferia e dal resto della Provincia, ecc. A fronte di tali gravi problemi ritengo sia indispensabile ripartire da queste priorità che in sintesi sono: rilancio di una delle più antiche università italiane; ripensare un nuovo sistema degli alloggi per gli studenti, con affitti alla loro portata, rivitalizzare uno dei più bei centri storici italiani per renderlo fruibile ed appetibile anche dai giovani; riconsiderare e valorizzare le zone periferiche della città ed il resto del territorio della Provincia potenziando i collegamenti e sfruttando al massimo tutte enormi potenzialità presenti in questi luoghi; garantire agli anziani adeguate strutture, con rette eque. In sintesi rimettere al centro di ogni azione di governo cittadino le persone ed i loro bisogni".

Secondo lei cosa c'è da salvaguardare e cosa da migliorare a Siena?

"Da salvaguardare c'è sicuramente Siena nella sua bellezza storica, artistica ed architettonica, ma anche le sue istituzioni più significative come l'Università, Monte dei Paschi e sicuramente la festa con la F maiuscola, Il Palio. Da migliorare c'è sicuramente il modo di amministrare la città. E' ora di farla finita con il famoso Sistema Siena voluto e gestito per decenni dalla sinistra. Tale sistema con l'andare del tempo ha finito per logorare e depauperare tutte le ricchezze che Siena aveva. In realtà questo modo è servito alle varie amministrazioni di sinistra ad alimentare un sistema clientelare e autoreferenziale, dove al centro non c’'erano più i cittadini e le loro necessità bensì il potere di un partito che con tali logiche ha spesso soffocato le potenzialità di Siena e di tutto il suo territorio provinciale.  Quello che vorrei poter attuare a Siena è un ritorno alla centralità dei cittadini e dei loro bisogni".

Nei giorni scorsi sulla stampa locale sono apparse alcune critiche in merito alla sua candidatura definita quasi estranea al contesto senese. Cosa pensa al riguardo?

"Quanto affermato su certa stampa denota in qualcuno, purtroppo, un malcelato provincialismo che stona con i tempi che stiamo vivendo. Sono lontani i tempi in cui ogni città, paese o borgo che fosse poteva ignorare il contesto territoriale in cui viveva. Oggi tutte le realtà sociali e territoriali sono proiettate verso la ricerca di sinergie che consentano di affrontare le sfide che, anche nostro malgrado, la globalizzazione ci ha messo di fronte. Proprio perché sono di Montepulciano ho particolarmente a cuore le sorti del mio Capoluogo di Provincia, in quanto ritengo che la provincia rappresenti per Siena un enorme risorsa da sfruttare per riappropriarsi dell’'importanza che merita in Toscana, in Italia e nel Mondo intero, perché insieme si lotta e spesso si vince mentre da soli non siamo competitivi e siamo destinati a sonore sconfitte".

Quindi attenzione sulla città ma senza dimenticare la periferia?

"Spesso si parla della necessità di colmare la distanza tra il centro e la periferia favorendo un decentramento dei servizi e un maggiore equilibrio nella distribuzione degli interventi. Io credo che si debba andare oltre e ribaltare il concetto. Ritengo che per promuovere un modello di città compatta, sostenibile, è necessario trasformare la periferia in città, in modo che possa ritornare ad essere parte integrante del tessuto urbano e non un semplice agglomerato di alloggi. Ciò può essere realizzato con un adeguato potenziamento della rete infrastrutturale e del trasporto pubblico che al contempo tenga presente e valorizzi le esigenze sociali, sanitarie ed economiche dei cittadini dentro e fuori le mura della città".

Andrea Angeli

6 maggio 2011


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